L’addolcitore d’acqua è uno degli apparecchi che ha lo scopo di trattare l’acqua in accordo alla normativa tecnica UNI 8065 e viene chiamato erroneamente “depuratore” dell’acqua.
Inoltre, secondo il D.P.R. del 2 aprile 2009 n.59 e s.m.i., il trattamento dell’acqua degli impianti di riscaldamento e produzione di acqua calda sanitaria (A.C.S.) è diventato un obbligo di Legge nei seguenti casi:
- Edifici di nuova costruzione
- Edifici ristrutturati
- Nuova installazione impianti termici
- Ristrutturazione impianti termici
- Sostituzione generatore termico
Per brevità la normativa di riferimento obbliga ad un trattamento acqua diverso in funzione di due parametri:
- Potenza termica dell’impianto
- La durezza dell’acqua (che è la concentrazione totale di ioni di calcio e magnesio ed espressa in gradi francesi °f)
L’addolcitore risulta obbligatorio quando siamo in presenza di un impianto termico con potenza termica e/o al focolare uguale o maggiore di 100 kW e contemporaneamente la durezza dell’acqua è maggiore di 15 °f. Questo significa che anche l’acqua di riempimento e reintegro dell’impianto termico (riscaldamento e raffrescamento) deve avere l’addolcitore opportunamente dimensionato.
In tutti gli altri casi non è un obbligo ma è consigliato considerato i vantaggi che consentono di raggiungere come spiegato più avanti
Come funziona l’addolcitore – il principio di funzionamento dell’addolcitore
L’addolcitore è un apparecchio che sfrutta il principio dello scambio di ionico attraverso un processo chimico-fisico reversibile di rimozione dei composti disciolti mediante la sostituzione di ioni da una fase liquida e una fase solida e viceversa. I materiali scambiatori sono numerosi: si va dai materiali polimerici inorganici come zeoliti, i minerali di caolinite e Montmorillonite, a materiali organici naturali come il legno e la cellulosa, a materiali organici di sintesi come le matrici polimeriche acriliche. Queste ultime che vengono definite “resine scambio ionico” e sono le più diffuse soprattutto in ambito commerciale-domestico.
L’addolcitore è l’apparecchio che esegue l’addolcimento dell’acqua e pertanto rimuove i Sali (ioni) di calcio e magnesio che costituiscono la durezza e sono all’origine delle incrostazioni, sostituendoli con i rispettivi Sali (ioni) di sodio. Questi ultimi risultano molto più solubili, anche a temperature elevate.
All’interno dell’addolcitore sono presenti delle resine, che in genere si presentano come microsfere di colore giallo-bruno, che hanno la caratteristica di legarsi al calcio e magnesio e cedere il sodio con cui sono caricate.
L’acqua, pertanto, nel normale funzionamento dell’addolcitore scorre all’interno di questo letto di resine per facilitare il processo di scambio ionico.
Ad un certo punto però le resine si “esauriscono” nel senso che si sono tutte legate con gli ioni di calcio e magnesio ed hanno rilasciato tutto il sodio di cui disponevano. È necessario, pertanto, un processo inverso chiamato di “rigenerazione” che le riporti nella condizione iniziale di carica di sodio.
Durante la “rigenerazione” delle resine, viene prelevata la salamoia (acqua con alta concentrazione di sale) da un serbatoio, dove il sale si è precedentemente sciolto, e viene fatta scorrere nelle resine e successivamente scaricata nella rete fognaria. Durante questo processo, le resine rilasciano il calcio e magnesio, depositatosi in precedenza e si ricaricano di sodio.
In questa fase si ha chiaramente un consumo di sale e di acqua in quantità che dipende dalla dimensione e dal tipo dell’addolcitore stesso.
Importante sapere che durante la rigenerazione l’acqua che viene utilizzata non è addolcita tranne in quei sistemi che hanno un doppio accumulo di resine (per impianti non domestici: questi impianti si chiamano duplex o triplex e sono costituiti da due o tre serbatoi in modo tale che quando uno di questi effettua la rigenerazione gli altri possono proseguire ad addolcire l’acqua).
La disinfezione delle resine degli addolcitori
Per l’addolcimento di acque destinate al consumo umano, nel rispetto del D.M. 443/90 gli
addolcitori installati per trattare l’acqua ad uso domestico devono essere muniti di un dispositivo automatico di disinfezione durante la rigenerazione, per evitare il proliferare di batteri
Il sistema più diffuso per la disinfezione è quello che sfrutta il principio elettrolisi attraverso il posizionamento di due elettrodi al Titanio, attraversati da corrente continua, immersi nell’acqua che fluisce dal serbatoio della salamoia verso le resine.
Con l’elettrolisi, una parte del cloruro di sodio si trasforma in cloro libero gassoso che ha una forte azione disinfettante. Il successivo risciacquo delle resine asporta la quantità di cloro che si è formata.
Tipologia di addolcitori in commercio
In funzione del tipo di automatismi ed il tipo di rigenerazioni gli addolcitori possono essere:
- Manuali (nelle macchine del caffè e nelle lavastoviglie);
- Semi-automatici (tutte le funzioni sono programmate ed automatiche ma è necessario il comando di inizio rigenerazione)
- Automatici a timer (la rigenerazione viene comandata da un orologio in funzione dei consumi di acqua previsti, alla durezza dell’acqua ed alla capacità ciclica dell’addolcitore)
- Volumetrici (la rigenerazione è comandata in base al consumo effettivo di acqua addolcita evitano pertanto il consumo inutile d’acqua dei tipi precedenti)
- Microprocessori o con gestione volumetrica statistica e proporzionale (la rigenerazione avviene con frequenza pluri-giornaliera in modo intelligente in funzione dei consumi d’acqua cercando di rigenerare quando in genere si ha un consumo di acqua evitando appunto il fermo di produzione di acqua addolcita quando serve e dev’essere utilizzata.
I 13 vantaggi dell’addolcitore e dell’acqua addolcita
Vediamo ora i principali vantaggi di avere un addolcitore per il trattamento della propria acqua di casa:
- Pulizia a fondo dei pori della pelle che rimane morbida
- Migliore pulizia del cuoio capelluto e dei capelli che restano soffici e brillanti
- La biancheria non infeltrisce, resta morbida, con colori vivi, senza uso di ammorbidenti
- Bicchieri, stoviglie e posate scintillanti e senza macchie opache
- Maggior sapore per the e caffè, nella cottura dei cibi, specie i legumi
- Miglior resa e facilità in tutte le operazioni di pulizia
- Consumo inferiore di detersivi, detergenti, e prodotti per l’igiene personale (dal 50al 75% in meno)
- Maggiore durata dei tessuti, non logorati dai depositi calcarei tra le fibre
- Risparmio di ammorbidenti e brillantanti (non servono più)
- Minori costi di manutenzione per boiler, rubinetti, miscelatori, tubazioni e serpentini per la produzione di acqua calda sanitaria
- Minori consumi di gas o elettricità per la produzione di acqua calda sanitaria
- Minori spese di riscaldamento e manutenzione impianto (2mm di incrostazioni provocano maggiori consumi del 25-28%)
- Allungamento della vita degli elettrodomestici (Lavatrici, lavastoviglie, macchine del caffè, ecc.)
Detrazioni fiscali per l’addolcitore
L’acquisto e l’installazione di un addolcitore può beneficiare di ben 3 tipologie di bonus:
- Bonus casa (detrazione 50%)
- Eco bonus (65%)
- Superbonus 90%